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Alluvioni. Potrebbero verificarsi anche in Abruzzo questi disastri?

In questi giorni tiene purtroppo banco la gravissima situazione climatica che ha investito l’Emilia Romagna con vittime, allagamenti e distruzioni a cominciare dalle vie di comunicazione. Ci si chiede se anche in Abruzzo potrebbe verificarsi un evento meteorico eccezionale della stessa gravità. Le condizioni geologiche ci sono ma quanto accaduto in Emilia Romagna è conseguenza tuttavia di una successione di eventi che non esitiamo a definire eccezionali: un fenomeno piuttosto raro qual il fronteggiarsi di due aree di alta pressione che hanno “bloccato” il sistema nuvoloso in quell’area; la durata dell’evento che si è aggiunto alle precipitazioni dei giorni precedenti; l’innalzamento del  livello dell’Adriatico che ha ostacolato il regolare deflusso delle acque di vari fiumi; la presenza di una serie di corsi d’acqua che dall’Appennino si riversano nella pianura padana; la natura stessa del terreno che non presenta una grande coesione. A queste condizioni, eccezionalmente concomitanti, si è aggiunta la mancata attenzione nel tempo a tutto il sistema idraulico, in particolare alla tenuta degli argini, alla realizzazione di vasche di espansione, agli effetti del disboscamento (effettuato magari per la realizzazione di piste ciclabili); tutti fattori che non hanno praticamente consentito alcuna difesa. Ma c’è un altro aspetto, sempre legato alle omissioni dell’uomo, che viene spesso sottaciuto, quasi fosse trascurabile. Ci riferiamo all’abbandono delle colline da parte dei contadini legato alla ricerca di condizioni di vita migliori, di redditi meno aleatori, di possibilità di accesso agli studi per i figli e quant’altro. Questi signori sono quelli che hanno tenuto sotto controllo i versanti delle colline, realizzati e sorvegliati i solchi orizzontali per rompere la velocità delle acque che altrimenti vagano, erodono, scalzano, creano le condizioni per l’instaurarsi delle frane. E torniamo al dubbio che anche in Abruzzo possano verificarsi simili calamità. La risposta è sì, a cominciare dal fatto che i terreni sono ugualmente “giovani” e quindi poco coesi. Sì, perché le colline sono ugualmente spopolate ed ugualmente senza sorveglianza; perché le montagne sono più alte e il mare è più vicino, il che significa una maggiore capacità erosiva per via della pendenza che determina una maggiore velocità delle acque superficiali. Sì, perché infine non ci sembra di aver visto vasche di espansione in prossimità dei centri urbani, soprattutto di quelli costieri che potrebbero essere interessati ad alluvioni. Cosa ha predisposto la Regione Abruzzo? Non sappiamo, ma, dopo quanto è accaduto in Emilia Romagna, consigliamo una sana riflessione ed una verifica.

e.b.