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D’UNA VORAGINE IMPROVVISA

A margine della voragine apertasi sull’Istoniense*

«Le videoispezioni non hanno rilevato alcuna perdita fognaria», hanno sottolineano i tecnici incaricati. «… E pur si è mossa!» la terra, ha precisato qualcun altro osservando la voragine comparsa all’improvviso. «No. No. La terra, non si è mossa. È sprofondata» chiarisce il passante per caso. «Se non c’è dispersione di acque, ci sarà magari un pietrisco triturato dopo un quarantennio d’uso continuo e mai sostituito» aggiunge l’uomo saggio lì convenuto.
Al contrario, con un «Chissà…» esordisce in quel momento un ragazzino al massimo dodicenne attento alla discussione che si andava sviluppando. «… Io ho qui una carta IGM a scala 1:25000 che mio padre mi ha insegnato a leggere e che ho con me per rendermi conto di quale fosse la situazione fisica del luogo anteriore alla costruzione della Circonvallazione Istoniense …».
«E allora?». Risponde coralmente il gruppetto lì convenuto. Ecco che il dodicenne inizia la spiegazione. «Vedete? Qui dove c’è l’indicazione “Forn.” – vale a dire Fornace – nei pressi del Supermercato a S. Antonio Abate – inizia un torrentello che scende giù, fino all’attuale via Alborato là dove incrocia via S.Onofrio e lì si divide. Verso ovest scorre al di sotto del Parco pubblico a ridosso del muro di cinta di S.Onofrio e il corso è visibile dall’alto grazie dall’ai rilievi aerei di Google maps. L’altro ramo, scende verso la rotonda, svolta verso nord per affluire nel precedente, grosso modo all’altezza di via Valloncello. Google maps allo stato attuale non registra alcuna presenza torrentizia. Ciò vuol dire semplicemente che quel corso d’acqua, tombato, scorre sotto il percorso della Circonvallazione. «Ah, dimenticavo. Era denominato Valloncello!».
«Bravissimo ragazzo. Tu dodicenne hai saputo dare una spiegazione documentata e convincente! E gli altri?». «Ah. Non lo so! Sono adulti. E dovrebbero sapere che talvolta è sufficiente confrontare due documenti di età diversa per identificare un problema. Ma io sono un ragazzo e chiedo scusa se mi lascio andare a siffatte affermazioni. Una cosa però posso aggiungere! Ho provato a leggere la «Storia» di Luigi Marchesani e ho trovato la seguente descrizione:

“[…] scena non più disturbata, come ne’ passati tempi, dal pericoloso ponte, che con travi e fascine congegnavano. E bisognava o su di esso cimentarsi, o il molle profondo limo sottoposto calpestare, La Università cangiò l’instabil ponte in un altro di bella e solida fabbrica nel 1825 […]” (p. 271).

Quel ponte è stato abbattuto negli anni Ottanta del Novecento (la foto è di quel tempo) per realizzare la Rotonda della voragine. Sarebbe stato sufficiente leggere il passo che recita “il molle profondo limo” per realizzare un piccolo cavalcavia e superare l’ostacolo. Ma figuratevi se gli “scienziati strutturisti” contemporanei leggono le antiche indicazioni. Con la prosopopea di chi sa tutto e risolve tutto proseguono sulla loro strada. I problemi si superano! Salvo poi incontrare una voragine profonda otto metri che, per fortuito caso, non ha prodotto una tragedia. Mi chiedo: si può continuare a procedere senza tener conto dell’ambiente precedente?». Ho qui, tra le mani, una foto della rotonda ancora in fase di costruzione.
«Bravissimo, caro ragazzo. Mi hai fatto tornare in mente un celebre sonetto romanesco di Giuseppe Gioacchino Belli dal titolo “Li soprani del monno vecchio” (1832) dedicato solo a chi ha orecchie per intendere e sa intendere:

C’era una vorta un Re cche ddar palazzo
Mannò ffora a li popoli st’editto:
“Io sò io, e vvoi nun zete un cazzo,
Sori vassalli bbuggiaroni, e zzitto.

Io fo ddritto lo storto e storto er dritto:
Pòzzo vénneve a ttutti a un tant’er mazzo:
Io, si vve fo impiccà, nun ve strapazzo,
Ché la vita e la robba Io ve l’affitto.

Chi abbita a sto monno senza er titolo
O dde Papa, o dde Re, o dd’Imperatore,
Quello nun pò avé mmai vosce in capitolo.”

Co st’editto annò er boja pe ccuriero,
Interroganno tutti in zur tenore;
E arisposeno tutti: È vvero, è vvero.

(Luigi Murolo)

* articolo precedente, Voragine sull’istoniense. Occorre una verifica su tutti i canali e fossi intubati. 1 giugno 2023