SULLA ROTONDA DELLA VORAGINE: CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
Una domanda: quanti sanno che gli edifici localizzati nell’area della «Rotonda della voragine» sono costruiti su palificazioni? Vale la pena rammentare che, la palificazione è indispensabile per isolare le fondazioni dai terreni superficiali per il fatto che subiscono periodicamente fenomeni dannosi come ad esempio erosione o dilavamento da agenti esterni come un corso d’acqua o l’azione delle onde marine. I vecchi costruttori ne sapranno certamente più di noi contemporanei come gli stessi acquirenti degli appartamenti. Stando così le cose, non punge vaghezza a qualcuno che, al di sotto dell’attuale superficie, è attivo un torrentello non tombato?
Del resto è sufficiente recarsi in un’area non edificata più a nord liberata dalla vegetazione (foto 1) – segnatamente via Valloncello – per accorgersi che la tombatura inizia proprio dal ponticello (foto 2), da cui, tra l’altro, si vede l’acqua fuoriuscire dal condotto (foto 3). Tal che, per circostanze che potremmo definire singolari, veniamo a trovarci di fronte a un vallone non tombato in zona edificata e tombato in zona non costruita. Dunque, una originalissima e ardita visione urbanistica della città, dalla quale sarebbe il caso di uscire al più presto.
Quasi non bastasse, vale la pena sottolineare che il vallone di cui stiamo parlando, all’altezza del ponticello di via Maddalena, dai vastesi era stato denominato – e lo è ancora – «Lebba» (foto 4), noto per la sua portata d’acqua (visibile in foce presso l’area industriale di Punta Penna). La qual cosa implica che, presso la «Rotonda della voragine», ha origine il lungo torrente (7 km. Circa) di cui non si è tenuto conto una quarantina di anni fa al momento di quella realizzazione.
Videoispezione? Si può fare di tutto. Ma una cosa è certa. Si dovrebbe tornare in qualche modo alla conoscenza diretta del territorio. E ciò per garantirne la continua manutenzione. Mi pare solo di capire che la prevenzione è una remota chimera. Ma sarei felicissimo di sbagliarmi. La tragedia sfiorata è troppo grave e importante perché possa cadere nel ripostiglio delle cose passate e dimenticate.
(Luigi Murolo)
* articolo precedenti
Voragine sull’istoniense. Occorre una verifica su tutti i canali e fossi intubati, 1 giugno 2023
Duna voragine improvvisa, 5 giugno 2023